Le giornate cagliaritane del Governatore: ai margini delle visite ai club l’incontro con il Sindaco della città e la scoperta della sagra di Sant’Efisio. – Lions Club – Distretto 108 L

Le giornate cagliaritane del Governatore: ai margini delle visite ai club l’incontro con il Sindaco della città e la scoperta della sagra di Sant’Efisio.

27 maggio 2016, 0:05

Giornate decisamente piene, quelle del Governatore a Cagliari: in pochi giorni ha incontrato ben sei club, li ha conosciuti nelle loro dinamiche ed ha apprezzato quanto di bello e di buono hanno fatto nel corso dell’anno. Giornate intense che però non gli hanno impedito di incontrare il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e di scoprire il fascino della “festa” di Sant’Efisio.
Il Governatore, tutte le volte che visita i club è ben felice di incontrare le istituzioni locali, quindi con molto piacere ha varcato la soglia del Palazzo Civico di Cagliari, noto anche come Palazzo Bacaredda.
Aveva a fiaco la moglie Meris e, con lui, un nutrito numero di Lions: Rocco Falcone il nostro II Vicegovernatore, Anna Lai presidente della VI circoscrizione e, non potevano mancare, i segretari distrettuale e regionale Romolini e Targhetta, e il cerimoniere Planta.
Incontro cordialissimo, riconoscimento da parte di Zedda del valore dei Lions cagliaritani e delle loro attività di supporto alle istituzioni e, infine, scambi di doni.
La mattina del primo maggio è stata dedicata alla tradizionale sagra di Sant’Efisio, la manifestazione sacra e profana particolarmente sentita da tutti i sardi.

Una processione senza fine preceduta da “is traccas”, carri a buoi addobbati a festa con pizzi, spighe e fiori e, all’interno, uomini e donne, con i costumi tradizionali.
Sfilano composti giovani e anziani, provenienti da tutta la Sardegna; indossano mille costumi diversi e   intonano antichi canti religiosi: un trionfo di colori e di musiche tradizionali.  E poi  le strade infiorate con “sa ramadura”, i suonatori delle Launeddas, le cui armonie si perdono nella notte dei tempi, e infine  l’arrivo del cocchio col Santo e centinaia di fedeli che lo circondano e innalzano al cielo i loro canti senza tempo.
Per noi sardi, ogni volta, un’emozione che si rinnova e per i nostri graditi ospiti uno spettacolo unico per costumi, colori e suoni, insieme all’espressione di una autentica religiosità.

 

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