21 novembre 2018, 0:12
Arrivando alla sala NANNI LOY, all’ERSU, Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario, all’ingresso si viene abbracciati da un’esposizione di foto, di un sardo, che ha lasciato in eredità più che un ricordo: Nanni Loy.
Entrando nella sala ancora vuota si viene accolti da un documentario sul regista nostro conterraneo, le inquadrature in bianco e nero ci catapultano in un passato che è ancora molto attuale.
Arriva la presidente del club lioness Cagliari, Patrizia Mancusi insieme a Tommaso Loy figlio di Nanni , con sua moglie, persone affabili, ci ritroviamo a guardare le foto e a parlare dell’ultimo periodo di vita del regista.
Hanno portato una carrellata di foto personali,alcune che fermano i momenti importanti della carriera altre semplici attimi di quotidianità e gioie familiari, le più preziose dove si intravede l’uomo oltre che il genio artistico.
La cerimonia è arricchita dall’intervento di Paola Ugo, autrice del libro “un regista fattapposta”, che lo descrive come” un uomo disincantato verso l’opera di regista eppure portatore di estetica nel mondo del cinema.” E ancora dice di lui “una figura che va oltre la regia ma diviene maestro, politico, operatore culturale, promuovendo i diritti del pubblico.”
A questo punto interviene Gianni Olla, critico cinematografico e cultore di Nanni Loy, sottolineando l’attualità della cinematografia del regista sardo, ”credeva nella visione della cultura perciò era un artigiano del cinema” aggiunge “ spesso le sue teorie nobilissime sono state sconfitte dalle categorie di massa e sotto i canali delle tivù private, ma il posto di Nanni Loy nel cinema d’autore è indiscutibile, sempre in equilibrio tra il disincantato e l’umanità, ed è per questo che le sue serie televisive sono un’ennesima testimonianza della sua poliedricità”
Conclude la giornalista Giosi Moccia, brillante moderatrice della serata, con un riferimento importante a “Padre di famiglia” film autobiografico, scritto in versione tragicomica per il pubblico, con l’intento preciso di sviscerare l’italiano.
Il dibattito è stato intarsiato dalla voce commossa di Tommaso Loy con gli aneddoti riguardanti il padre, veri camei della sua carriera e personali, nell’intimità della vita familiare. Toccante e coinvolgente il ricordo e i commenti alle immagini.
La cerimonia si conclude con la consegna della targa I SARDI NEI RICORDI da parte della presidente del lioness club di Cagliari Patrizia Mancusi ad un grato e commosso Tommaso Loy che ha poi trascorso insieme alle socie un piacevole momento di convivialità.
Renata Renoldi Macrì, Responsabile Marketing e Comunicazione del Club Lioness di Cagliari