Il coraggio di guardare avanti – Lions Club – Distretto 108 L

Il coraggio di guardare avanti

9 agosto 2015, 9:47

di Gabriele Sabatosanti

dal n. 5/2014-15 di Lionismo – Giugno 2015

Cari amici, stiamo vivendo nel nostro percorso lionistico un momento particolare, in cui emergono sempre più spesso individualità, personalismi, con approcci non sempre conformi ai nostri principi etici.

Questo è emerso nei nostri Congressi distrettuali, nel Congresso di Bologna e sta determinando un generale malcontento, che porta molto spesso alla demotivazione, al rimpianto di momenti più felici del passato, alla ricerca delle cause e delle responsabilità.

E’ giusto e corretto ricercare le motivazioni, ma è altrettanto giusto e corretto offrire in prima persona la propria disponibilità ad offrire il personale contributo ad affrontare il problema.

Il problema non è di tipo economico, legato al particolare momento contingente, ma è culturale.

Perché i nostri valori etici si rifanno alla solidarietà, ed è questo spirito di servizio, a cui ci aggrappiamo, che dobbiamo trasmettere ai nostri soci, non solo da parte dei cosiddetti  vertici, ma soprattutto da parte di coloro che davvero ci credono.

Non è facile, ma facciamo uno sforzo per avere  il coraggio di guardare avanti, al futuro dei nostri figli, esaltando i principi etici del lionismo evidenziando quel sentimento e quell’entusiasmo che deriva dall’aiutare gli altri.

Vale molto di più il sorriso di un disabile, la gioia di un bimbo, la commozione di una madre, che qualsiasi incarico distrettale o multidistrettuale o una dotta conferenza dei relatori che presenziano alle nostre serate.

Guadare avanti significa far tesoro delle esperienze del passato per migliorare il nostro futuro, significa smetterla di recriminare, dire basta di piangersi addosso, per non dimenticare i nostri problemi, ma per affrontarli.

Credo pertanto sia opportuno ricercare più frequenti momenti di incontro dove, attraverso il confronto delle idee, vivendo in convivialità ed armonia, si possa individuare quegli opportuni percorsi che ci permettano di condividere i nostri progetti ed i nostri obiettivi.

Cerchiamo, per quanto possibile, di favorire momenti di aggregazione a cui possano partecipare tutti coloro, Lions e non Lions, che siano disponibili ad offrire il proprio contributo per concretizzare progetti di solidarietà.

E se li vogliamo realizzare dobbiamo essere pronti ad interfacciarsi con un mondo che è in permanente evoluzione e che continua a cambiare.

Dobbiamo coinvolgere quelle parti sociali che vivono più a contatto con il mondo esterno.

E mi riferisco ai giovani: oggi in Italia, solo il 20% dei soci ha meno di 50 anni, mi riferisco ai leo che sono meno del 10%..

Il sentimento di solidarietà non ha età, ma per attrarre i giovani è necessario cambiare  le nostre abitudini avendo il coraggio e la forza di essere noi ad adattarci a loro e non viceversa.

Apriamoci al mondo femminile, che è in maggioranza nelle altre associazioni  di volontariato, ma che tra di noi, è solo poco più del 20%.

Impegniamoci affinché i Distretti siano più vicini ai Club e che i Club siano più vicini alla gente.

Ben vengano i Lions day,  dove andiamo in piazza a far vedere ciò che siamo e ciò che facciamo.

Credo che in futuro passeremo sempre di più dalla cultura della donazione, alla cultura della costruzione, alla cultura della gestione, dove ciò che offriremo non sarà soltanto denaro ma saranno sempre di più capacità professionali che metteremo a disposizione della comunità quali centri medici, centri per disabili, scuole per i giovani.

Lavoriamo per progetti, per grandi progetti, cercando di superare le discontinuità del rinnovo degli incarichi annuali, .sviluppando i nostri service e non quelli degli altri per dare adeguata rilevanza alla nostra azione.

Sono convinto che superando questi ostacoli, dando spazio a tutti, lavorando insieme, con un obiettivo comune, saremo in grado di  trasmettere efficacemente i nostri messaggi, avremo da un lato l’opportunità di ritrovare tante persone disponibili a seguirci e dall’altro di rafforzare quell’orgoglio di appartenenza che purtroppo oggi dà evidenti segni di cedimento.

Guardiamo avanti con fiducia ed entusiasmo e ce la faremo.

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