6 giugno 2017, 18:23
6 giugno 2017, 18:23
Anche quest’anno il Club Lioness di Cagliari ha organizzato il service culturale “I Sardi nei Ricordi”. La cerimonia, giunta alla IV edizione, intende onorare figure particolarmente significative, scomparse in un periodo relativamente recente che, con la loro vita e le loro opere, hanno contribuito a conferire prestigio alla nostra isola. L’evento è stato ospitato nella Sala Consiliare del Palazzo Regio di Cagliari, arricchita dalle tele fine ottocento del perugino Domenico Bruschi e dagli elaborati stucchi delle volte. Per l’occasione, la scelta, sempre meditata e ponderata delle Lioness, ha voluto ricordare Peppino Fiori, figura emblematica della nostra Sardegna per il suo talento, onestà e coerenza.
Ad inaugurare la serata, un breve discorso della Presidente del Club Pinella Deidda. Quest’ultima, dopo aver salutato e ringraziato i presenti, ha illustrato sinteticamente le attività delle Lioness e tracciato un breve profilo dello scrittore. La parola è, quindi, passata a due stimati e conosciuti relatori che, con molta disponibilità, hanno risposto all’invito di commemorare un personaggio così illustre. Si sono, così, alternati nella celebrazione:
I due conduttori hanno illustrato la personalità di Peppino Fiori da angoli visuali differenti ma altrettanto efficaci e complementari. Il dott. Onnis ha rievocato, con accenti spesso commossi, Peppino Fiori giornalista, scrittore, biografo, storico e politico. Emerge il ritratto di un uomo completo che riesce ad eccellere nelle diverse attività sulle quali orienta le proprie passioni. Una personalità a volte difficile, rude e severa che nasconde, però, un animo generoso e capace di grandi manifestazioni di affetto. La relazione, arricchita dai giudizi e pareri di illustri studiosi, riportati nel libro in precedenza citato, è riuscita a coinvolgere emotivamente i partecipanti alla commemorazione.
Giacomo Mameli si è soffermato, in maniera particolare, sulla figura di Giuseppe Fiori giornalista attraverso la lettura di alcuni suoi articoli. Questi scritti possono essere considerati come una vera e propria “scuola di giornalismo” per quanti volessero affrontare seriamente questa impegnativa professione. Alcuni pensieri, riportati negli articoli, possono essere considerati come piccoli gioielli di letteratura, frammenti di vera poesia, capolavori di giornalismo. Peppino Fiori amava affrontare sul campo personaggi e situazioni difficili da interpretare, soprattutto per coloro che non conoscevano come lui l’ambiente umano e sociale della nostra isola.
Al termine della commemorazione, la Presidente delle Lioness, ha consegnato una targa ricordo alla sorella dello scrittore Maria Fiori, intervenuta alla manifestazione assieme a tre nipoti, ed ha rivolto un sentito ringraziamento ai relatori ed a tutti i presenti.
Per meglio conoscere la personalità, le opere ed il pensiero di questo grande figlio di Sardegna, si riporta di seguito una sintetica biografia.
Lo scrittore è nato il 23 gennaio del 1923 a Silanus, un piccolo borgo, ricco di storia e di tradizioni, adagiato ai piedi della catena del Marghine. Completati gli studi liceali e conseguita la laurea in giurisprudenza, inizia a collaborare con l’Unione Sarda. Nei suoi articoli descrive la città di Cagliari ridotta ad un cumulo di macerie dai bombardamenti degli alleati e mette in risalto il suo anelito di rinascita dalle rovine di una guerra insensata. Si dimostra, inoltre, fortemente interessato alla realtà sociale dei piccoli centri della Sardegna, più arcaica e sconosciuta, che fa rivivere negli usi, costumi e tradizioni. Una descrizione scarna ed incisiva, mette in risalto una società fatta di gente umile, pastori, contadini, pescatori, che vivono in fatiscenti abitazioni nell’indigenza quasi assoluta e nel retaggio di una povertà atavica e malattie endemiche. Di questa realtà fanno parte anche i banditi di allora, i cosiddetti balentes, che si oppongono alle istituzioni e agli odiati “padroni” dell’epoca con la forza delle armi ma altrettanta arroganza. Con un linguaggio semplice e concreto riesce al illustrare il credo ed i cosiddetti valori che hanno alimentato il banditismo sardo senza cadere in facili indulgenze e giustificazionismi di sorta. Dall’analisi di questa realtà scaturiscono le prime produzioni letterarie sulla Sardegna: Sonetaula (1960), Baroni in laguna (1961), La società del malessere (1968).
Di assoluto rilievo sono le biografie di politici, uomini di cultura e di azione che col loro pensiero, sacrificio ed esempio hanno fortemente influenzato il pensiero e la società dal novecento sino ai nostri giorni. Nel 1966 viene pubblicata La vita di Antonio Gramsci che ebbe una notevole diffusione con traduzioni nelle principali lingue europee ed in altre lingue tra le quali il turco, l’iraniano, il cinese ed il giapponese. Questa opera letteraria rivela il valore di Peppino Fiori scrittore e storico. Animato da una straordinaria sete di ricerca, sostenuto da una considerevole tenacia, ripercorre i sentieri dell’infanzia e adolescenza dell’intellettuale isolano, setaccia biblioteche ed archivi, raccoglie numerose testimonianze di familiari, conoscenti e amici. Ne scaturisce una figura dell’uomo Gramsci estremamente viva, molto diversa e più veritiera di quella riportata nella letteratura tradizionale di allora. Seguiranno: La vita di Michele Schirru (1983), Il cavaliere dei Rossomori (Vita di Emilio Lussu 1985), La vita di Enrico Berlinguer (1989), Gramsci Togliatti Stalin (1991), Uomini ex (1993), Il venditore (1995) biografia a 360 gradi dell’ascesa imprenditoriale e politica di Silvio Berlusconi, Una storia Italiana (Vita di Ernesto Rossi 1997), Casa Rosselli (1999).
Il suo carattere forte e volitivo ed il desiderio di impegnarsi in prima persona per il benessere della nazione e della sua Sardegna lo portano ad interessarsi attivamente di politica. Eletto senatore della Sinistra Indipendente ricoprirà tale ruolo per altre due legislature sino al 1992. Parlamentare serio ed operoso, fa parte di diverse commissioni e si adopera con grande determinazione per far approvare importanti provvedimenti legislativi e disegni di legge Uomo schivo e riservato, dona la sua amicizia solamente a coloro che stima profondamente. Vive serenamente all’interno degli affetti familiari riuscendo a proteggere dai clamori della cronaca l’amata moglie Nandina ed i figli Enrico e Simonetta.
Quanto esposto fa emergere l’immagine di un uomo profondamente onesto, di forte integrità morale e coerenza nel portare avanti i suoi valori. Una figura politicamente schierata che, come ogni essere umano può aver commesso i suoi errori ma, come gli riconoscono gli stessi avversari politici e detrattori, sempre in assoluta buona fede.
Peppino Fiori si spegne a Roma il 17 aprile 2003.
Addetta stampa Club Lioness – Piera Carta