TESORI D’ARTE AD UN PASSO DA CASA: GIANO DELL’UMBRIA – Lions Club – Distretto 108 L

TESORI D’ARTE AD UN PASSO DA CASA: GIANO DELL’UMBRIA

30 giugno 2014, 13:05

Un piccolo “antiquarium”, allestito accanto all’annerito forno a legna del paese, condiviso dagli abitanti di Montecchio (una frazione di Giano dell’Umbria), espone un saggio dei reperti archeologici scavati nella grande villa di epoca romana (8.000 mq.), costruita lungo l’antico tracciato della via Flaminia. Con molta probabilità, come si evince da alcune iscrizioni in materiale lapideo trovate presso la villa e secondo quanto narrato da Svetonio in “De Vita Caesarum”, la villa appartenne a Rufione, il Rosso, figlio di un liberto di Cesare e suo preferito, al quale egli demandò la cura e il comando di tre legioni del suo esercito.

La visita inaspettata di questo piccolo tesoro segue l’affascinante percorso che si snoda all’interno dell’Abbazia di San Felice, oggi centro per esercizi ed incontri spirituali, sede della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, fondata da San Gaspare del Bufalo. L’Abbazia, immersa nel verde della campagna gianese, circondata da ulivi d’argento e vigne, fu eretta tra l’XI e il XII secolo per custodire le spoglie del Santo.

San Felice, che visse nel III sec., venne quasi sicuramente martirizzato sulla graticola, come testimoniano le ossa carbonizzate racchiuse nel sarcofago in pietra sospeso su colonnine, passando al di sotto del quale, come vuole la tradizione popolare, i dolori reumatici scompaiono.

Questo capolavoro del romanico spoletino ha regalato suggestive emozioni ai soci del LIONS Club Perugia Concordia che hanno trascorso una splendida giornata di sole. La visita è stata accuratamente organizzata, nei minimi particolari, dalla socia Anna Clelia Moscatini.

La Professoressa Maria Grazia Fanelli, guida eccellente, profonda conoscitrice della storia di Giano e delle sue frazioni, ha ripercorso la vita del complesso, accompagnando il Club e gli amici nei luoghi più reconditi della cripta con il suo gioco di volte a crociera sorrette da colonne con capitelli che raffigurano animali e motivi vegetali schematici, appena abbozzati, riferibili alla fine dell’XI secolo.

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